Burraco per Voa Voa! Divertimento e solidarietà: un binomio vincente
Erano oltre 130 i giocatori che venerdì 19 ottobre si sono riuniti a Villa Viviani, sui colli fiorentini, per partecipare al torneo di burraco a favore di Voa Voa Onlus Amici di Sofia. Il bello di eventi come questo è che fare del bene al prossimo non costa niente, anzi ci si diverte pure parecchio (almeno per quanto riguarda quelli che non sono imbranati con le carte come invece è la sottoscritta). La penserà in maniera un pochettino diversa la Fondazione Foemina, a cui va il mio ringraziamento sincero, che si è fatta carico di organizzare tutto quanto in maniera impeccabile e che devolverà il ricavato agli Amici di Sofia; ma soprattutto grazie a Foemina per avermi dato la possibilità di ribadire davanti a tanti volti nuovi alcuni concetti fondamentali della nostra mission “Da cinque anni a questa parte l’impegno di Voa Voa si può distinguere in tre ambiti: sensibilizzazione pubblica sul tema delle malattie rare pediatriche, finanziamento e supporto alla ricerca scientifica mirata alla diagnosi precoce delle stesse patologie e assistenza concreta alle famiglie con minori affetti da leucodistrofia e patologie Life limiting, con progetti atti a migliorare la qualità della vita tanto del bambino malato quanto della famiglia che se ne prende cura.” A tale scopo rimando i lettori a visitare il sito www.voavoa.org e dare un’occhiata al progetto “Voa Voa da te”, che in appena 4 anni ha visto rimborsare alle 30 famiglie iscritte oltre 70.000 euro di spese extra Asl documentate, a favore del miglioramento della vita del bambino, come per esempio fisioterapia a domicilio, presidi ortopedici, preparazioni galeniche e integratori ecc…ovviamente sulla base di una prescrizione medica da parte degli specialisti che seguono il bambino. Voa Voa intende dunque colmare, per quanto possibile, il gap che separa il bambino gravissimo dal Territorio, favorendo la politica del dialogo e della collaborazione con lo scopo di ottenere la migliore vita possibile per l’intera famiglia caregiver.